a master of "cattivo latino" was Vitruvius.
"Nella storia della prosa d'arte nell'antichit� tracciata da Eduard Norden alla fine del XIX secolo ben poco spazio � riservato a Vitruvio e al suo difficile, stilisticamente poco elegante trattato sull'architettura: poche righe, meno di una pagina, bastano per liquidare una prosa che, pur contenendo alcuni elementi di latino volgare degni d'interesse, risulterebbe per lo pi� pretenziosa e stucchevole, oltre che poco originale, data la forte, spesso pedissequa dipendenza di Vitruvio dalle sue fonti. Le parole di Norden sono significativamente rivelatrici di quel vero e proprio pregiudizio, riguardante l'opera vitruviana in tutti i suoi aspetti, che ha dominato a lungo fra i filologi classici e che era in gran parte determinato da un vero e proprio mito, quello del cattivo latino di Vitruvio: di questo "gergo tecnico", come si legge in uno studio del 1911 sul latino postdassico, "che � stato considerato un esempio di latino volgare, ma che non � n� classico n� volgare: � semplicemente cattivo"
http://www.liberonweb.com/asp/libro.asp?ISBN=8806122398

However, Alberti, a master of Latin prose, noted that Vitruvius' "very text is evidence that he wrote neither Latin or Greek, so that as far as we are concerned, he might just as well not have written at all, rather than write something that we cannot understand."
http://www.kirjasto.sci.fi/vitruv.htm

"voce/diffusione dell’insincerità, della menzogna, del cattivo latino!". This sentence reminds me of a sort of false friends. A language which has lost its pureness and consequently its very meaning. A sort of bastard, spurious language corrupted by non-classical or barbarous style